Museo delle Culture utilizza i cookie per migliorare l'esperienza degli utenti. Se necessiti di ulteriori informazioni consulta la pagina dedicata. Privacy policy X
21 ottobre 2009 - 31 gennaio 2010, Palazzo Reale - Milano
L'esposizione temporanea "Shunga. Arte ed Eros nel Giappone del periodo Edo" si inscrive all'interno del progetto "Nippon. Tra mito e realtà", un'iniziativa unica nel suo genere, promossa dalla Città di Lugano, che coinvolge l'intero tessuto cittadino, a partire dai suoi centri espositivi più prestigiosi, offrendo un itinerario che indaga gli aspetti più interessanti dell'arte e della fotografia, dalla metà dell'Ottocento ai nostri giorni, e delle antiche tradizioni del Paese del Sol levante.
L'esposizione, curata da Günther Giovannoni, costituisce il terzo appuntamento con il ciclo espositivo Altrarti e presenta una serie di shunga, termine giapponese che significa letteralmente "immagini della primavera" e che definisce un genere di stampe a soggetto erotico che raggiunsero la massima fioritura nel periodo dello shogunato dei Tokugawa, tra il 1603 e il 1867.
Gli shunga costituiscono una delle più vivaci manifestazioni di una riflessione etica ed estetica sulla brevità e transitorietà della vita, riflessione che esprime i valori del ceto borghese delle grandi città di quel tempo. Mercanti, artigiani, medici e artisti erano esclusi dal potere politico, ma, economicamente fiorenti, affermavano una concezione edonistica della vita, in aperto contrasto con la rigida morale neoconfuciana dei samurai che reggevano il paese.
Queste stampe materializzano la visione del mondo di coloro che irridevano il conservatorismo del potere politico, raffigurando il lusso, le feste, gli spettacoli teatrali e la vita delle case di piacere, dove i borghesi trovavano la compagnia di donne esperte nell'arte dell'intrattenimento e dell'amore. La selezione - 62 opere tra xilografie e volumi a stampa - presentata all'Heleneum contempla le opere degli autori più importanti dell'evoluzione del genere, da Koryusai a Kunimori, e di altri artisti quali Kiyonaga, Utamaro, Hokusai e Hiroshige.
L'esposizione è accompagnata da un catalogo di 175 pp. che è in vendita al bookshop del Museo e vede al suo interno, oltre alla riproduzione delle opere in mostra, la presenza di diversi contributi critici.
Avvertenza: si consiglia la visita a un pubblico adulto.
Per maggiorni informazioni:
http://www.nipponlugano.ch/en/shunga-multimedia/index.html