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23 ottobre 2010 - 27 febbraio 2011, Villa Ciani - Lugano
L’esposizione presenta la straordinaria avventura della coloritura delle fotografie all’albumina , che produsse opere che, a occhio nudo, sono talvolta indistinguibili, per qualità, dalle moderne fotografie a colore.
Esposta anche:
L'esposizione temporanea "Ineffabile perfezione. La fotografia del Giappone. 1860-1910" si inscrive all'interno del progetto "Nippon. Tra mito e realtà", un'iniziativa unica nel suo genere, promossa dalla Città di Lugano, che coinvolge l'intero tessuto cittadino, a partire dai suoi centri espositivi più prestigiosi, offrendo un itinerario che indaga gli aspetti più interessanti dell'arte e della fotografia, dalla metà dell'Ottocento ai nostri giorni, e delle antiche tradizioni del Paese del Sol levante.
La mostra allestita a Villa Ciani, che costituisce il quinto appuntamento con il ciclo espositivo Esovisioni, si pone come un ideale punto di avvio da cui iniziare l'itinerario Nippon e vuole condurre il visitatore al di là degli stereotipi dell'Esotismo e del Giapponismo per introdurlo a una visione delle profonde interazioni ideologiche e culturali che avvennero nell'incontro fra il Giappone e l'Occidente. L'esposizione, curata da Francesco Paolo Campione, direttore del Museo delle Culture di Lugano, e da Marco Fagioli, coprodotta da Giunti Arte Mostre Musei con il Museo delle Culture di Lugano, propone circa 200 fotografie (prevalentemente stampe all'albumina, acquarellate a mano) dei maggiori fotografi della seconda metà dell'Ottocento, provenienti da una collezione privata costituita da un appassionato collezionista, considerata fra le tre maggiori raccolte del genere esistenti al mondo. Ineffabile perfezione presenta alcuni capolavori di uno dei più importanti capitoli della storia della fotografia, conducendo il visitatore a immergersi nelle diverse tematiche della cultura e dell'arte del Giappone, proprio nel periodo in cui, abbandonando un isolamento che durava da trecento anni, il Paese del Sol levante si apriva all'Occidente, influenzando con le immagini e le espressioni della sua creatività, il gusto della modernità.
Il percorso espositivo, organizzato per sezioni indaga la rappresentazione del paesaggio e la natura "educata" dalla cultura, il gusto dell'esotismo e il profondo rapporto tra la fotografia e le stampe dell'ukiyo-e , l'immagine della donna, còlta nei molteplici aspetti della bellezza sublime, come in quello dei mestieri e delle attività della casa, della bottega e dei campi e della donna di piacere. L'esposizione permetterà inoltre di conoscere l'opera di alcuni maestri della Scuola di Yokohama, come Felice Beato, Raimund von Stillfried-Ratenicz, Kusakabe Kimbei, Ogawa Kazumasa e Tamamura Kozaburo.
L'esposizione è completata dalla presenza di alcune attrezzature fotografiche dell'Ottocento e di una sessantina di opere d'arte e di raffinati oggetti di cultura materiale provenienti da prestigiose collezioni private. Fra questi, una magnifica armatura di Samurai del XVI secolo, alcune preziose sculture di carattere religioso, una raffinatissima selezione di abiti maschili e femminili e una scelta di sedici straordinarie maschere del teatro nō. Oltre al ricco catalogo che accompagna l'esposizione, diversi sono i percorsi guidati e attività in atelier per le scuole che permettono di approfondire le tematiche in mostra.