18 aprile 2024

KAP-KAP Podcast: online oggi la seconda parte delle Confessioni d'artista di Luca Pignatelli

In questa seconda puntata della rubrica Confessioni d'artista, Luca Pignatelli ci accompagna alla scoperta del suo mondo artistico raccontandoci la sua metodologia e l'incompiutezza delle sue opere. Ci suggerisce anche come possiamo osservare una sua opera per coglierne appieno il valore e il messaggio e infine ci svela le ragioni delle sue scelte cromatiche.

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Luca Pignatelli nasce 1962 a Milano, dalla psicologa Carla Autelli (1935-2022) e da Ercole Pignatelli (n. 1935), pittore e scultore di origini leccesi. Frequenta la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano dove l’interesse costante nei confronti di ciò che con il tempo egli definirà «crescita sedimentaria della storia» lo porta in particolare a confrontarsi con gli scritti e le visioni di Adolf Loos e Aldo Rossi. In particolare, Pignatelli sente forte il richiamo dell’idea di edificio e di città come sommatoria organica degli stili e delle epoche che si sono succedute. I luoghi privilegiati della sua ricerca sono le fabbriche, gli arsenali militari e i depositi anonimi delle città portuali che si integrano ai grandi edifici – templi, cattedrali e monumenti – che hanno definito il paesaggio antropico della storia europea. A partire dagli anni Novanta, Pignatelli ha introdotto l’uso, come supporti, di materiali che hanno esaurito la loro precedente destinazione d’uso, e già di per sé pittorici, come la tela di canapa dei convogli ferroviari e, successivamente, le carte assemblate, i tessuti, le vecchie tavole di legno, le lastre di ferro zincato e i tappeti persiani. Per quanto riguarda la sua estetica, si è affermato da un lato un interesse al dialogo con la storia e con la natura, dimensioni incarnate da immagini della statuaria classica (muse, eroi e imperatori), dalle memorie archeologiche dell’antichità, da orme di paesaggi naturali e urbani, da calligrafie e da caratteristiche allegorie della modernità come i dirigibili, gli aeroplani, le navi e i treni a vapore; dall’altro lato si è fatto via via strada un linguaggio astratto, fatto di porzioni di materia che si stratificano su supporti di recupero. 

 

Ritratto Luca Pignatelli MUSEC