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16 novembre 2013 - 28 aprile 2014, Nationalmuseet - Copenaghen
Una novantina di fotografie stampate all'albumina e colorate a mano e cinque raffinati album giapponesi con le coperte di lacca provenienti dalla collezione del Museo delle Culture di Lugano sono stati esposti al Museo Nazionale di Danimarca di Copenaghen. La mostra è intitolata «Pigen og Parasollen» (Ragazza con l'ombrellino).
L'esposizione è stata inaugurata dall'ambasciatore giapponese a Copenaghen, Seishi Suei, alla presenza anche dell'ambasciatore svizzero a Copenaghen, Denis Feldmeyer. La Città di Lugano è stata rappresentata dalla municipale Cristina Zanini Barzaghi. All'inaugurazione hanno partecipato anche Paolo Gerini, presidente della Fondazione «Ada Ceschin Pilone» di Zurigo (proprietaria della collezione di fotografie depositate a tempo indeterminato presso il Museo delle Culture) e il direttore del Museo delle Culture, Francesco Paolo Campione.
L'esposizione di Copenaghen è il frutto di una collaborazione biennale fra il Museo Nazionale di Danimarca e il Museo delle Culture di Lugano. Essa prosegue un lungo lavoro di ricerca e valorizzazione delle 5.200 fotografie all’albumina colorate a mano che costituiscono una delle più importanti collezioni del museo luganese. Il percorso espositivo intende esplorare la cultura e l'identità giapponese attraverso un confronto fra le raffinate stampe all'albumina dell'Ottocento colorate a mano (Yokohama shashin) e le odierne istantanee ottenute nelle popolari cabine fotografiche (purikura). Si tratta di un progetto scientifico innovativo e per certi versi provocatorio, che introduce elementi di novità nell'interpretazione della cultura visiva giapponese, in un'ottica decisamente post-moderna. A contrappunto del percorso espositivo principale, vi sono una serie di opere d'arte e cultura materiale, taccuini e stampe xilografiche appartenenti alle collezioni del Museo Nazionale di Danimarca.
Soggetto principale della narrazione museografica sono le geisha, i samurai, i fiori di ciliegio e tutto l'armamentario iconografico elaborato dalla fiorente industria fotografica che si affermò alla fine dell'Ottocento nelle principali città giapponesi. Tali immagini, tanto amate dai viaggiatori occidentali, restituiscono un Giappone sognante, dando la sensazione di un mondo sospeso in un'indefinita aura d'ineffabile perfezione, di un meraviglioso ma fragile universo esotico, destinato a scomparire con la restaurazione meiji, all'alba del nuovo secolo. La stessa atmosfera da sogno permea le istantanee che oggi i giovani giapponesi amano scattarsi all'interno delle purikura e che i visitatori potranno direttamente sperimentare grazie alla presenza in esposizione di una cabina fotografica gentilmente messa a disposizione dalla Furyo Corporation.
Le opere esposte a Copenaghen, in diversi assortimenti tematici ed espositivi, sono già state oggetto di analoghe mostre a Lugano (Villa Ciani, 2010), Venezia (Palazzo Frachetti, 2011), Napoli (Villa Pignatelli, 2012), Zurigo (Museo Rietberg, 2012) e Genova (Palazzo Ducale, 2013), riscuotendo ovunque un largo consenso. Sino a oggi, infatti, il pubblico delle fotografie giapponesi del Museo delle Culture ammonta a oltre 75'000 persone. Un successo confermato dalle vendite del catalogo Ineffabile perfezione, di cui è ormai andata esaurita anche la terza edizione.
In occasione dell'esposizione, il Museo Nazionale di Danimarca, in collaborazione con l'Accademia Reale di Belle Arti di Copenaghen e il Museo delle Culture di Lugano ha organizzato anche una serie di conferenze e seminari in programma a Copenaghen e in altre città danesi dal Gennaio all'Aprile 2014. Il pubblico di Copenaghen potrà infine leggere un volume del direttore del Museo delle Culture di Lugano, Francesco Paolo Campione, interamente dedicato alla fotografia giapponese e pubblicato dall'editore danese Billedkunstskolernes forlag (København). Il libro s'intitola De japanske fotografer i det nittende århundrede. De Yokohama skolen (La fotografia nel Giappone dell'Ottocento. La Scuola di Yokohama). Il progetto generale di ricerca cui fanno capo l'esposizione temporanea e il ciclo di seminari è sostenuto finanziariamente dal ministero della Cultura danese.