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18 luglio 2015 - 28 gennaio 2015, Heleneum, Lugano
L'esposizione allestita al piano terra dell'Heleneum immerge il visitatore nell'atmosfera magica, piena di luce e di colori, del Giappone di fine Ottocento, grazie a un centinaio di opere della Collezione Perino del Museo delle Culture. Si tratta di diapositive di vetro, fotografie all'albumina e cromolitografie raccolte in tempi recenti da Claudio Perino, medico e appassionato di arte tradizionale giapponese da oltre venti anni.
La quasi totalità delle immagini sono esemplari della cosiddetta Scuola di Yokohama, cui appartengono anche le oltre 5000 fotografie all'albumina dipinte a mano che il Museo delle Culture conserva e valorizza attraverso un'intensa attività di ricerche ed esposizioni a livello internazionale (Collezione Ceschin Pilone/Fagioli). La presente esposizione si focalizza su supporti diversi dalle fotografie all'albumina e mette ulteriormente in evidenza il ruolo centrale che ebbero le immagini della Scuola di Yokohama nella formazione, in Occidente, di un immaginario collettivo sul Giappone. Tale fenomeno caratterizzò proprio i tumultuosi anni del periodo Meiji (1868-1912), quando il Giappone si aprì all'Occidente dopo secoli di isolamento e avviò una rapida e profonda trasformazione, che ha portato al Giappone contemporaneo. Fu un periodo ricco di contraddizioni, caratterizzato da curiosità e visioni reciproche, esotiche ed esotizzanti, che sono espresse nei soggetti scelti dai fotografi del tempo: geisha tra fiori, samurai, lottatori di sumo, kendōka, ma anche Occidentali in risciò, Ainu barbuti dell'Hokkaidō, o ancora, i lampioni a gas lungo le vie delle città giapponesi. La dimensione quasi onirica delle immagini della Scuola di Yokohama è accentuata da un peculiare supporto, all'epoca molto diffuso e oggi quasi dimenticato: le delicate diapositive realizzate con lastre in vetro, chiamate gentō-ban (燈板), che letteralmente significa “illusione di luce”. Le immagini sulle diapositive erano ottenute a partire da negativi fotografici o stereografici e poi, come le stesse fotografie all'albumina, erano finemente colorate a mano da maestranze locali. A differenza delle fotografie, le diapositive erano proiettate su un muro bianco con la lanterna magica, una sorta di proiettore antesignano del cinema.
L'esposizione Gentō-ban. Il Giappone dell’Ottocento nelle diapositive della Collezione Perino è interamente ideata e prodotta dal Museo delle Culture ed è corredata da un catalogo a cura di Moira Luraschi.
L'esposizione fa parte del programma di eventi promossi dall'Ambasciata del Giappone in Svizzera per celebrare il 150esimo anniversario dei rapporti diplomatici tra i due paesi (http://www.ch.emb-japan.go.jp/anniversary2014/index_e.html).