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06 luglio 2014 - 06 gennaio 2015, Heleneum - Lugano
Attraverso le opere della Collezione Knoblauch, l'esposizione accompagna il visitatore in un affascinante viaggio alla scoperta dell'arte aborigena australiana degli ultimi trent'anni. Un'arte che, seppur radicata in tradizioni millenarie, esprime un'inaspettata creatività. Le 101 opere selezionate per l'esposizione, provenienti dalle principali aree di produzione dell'Australia (Australia centrale, Kimberley, Terra di Arnhem, isole Tiwi), formano un vasto assortimento di generi espressivi, costituito da pitture, sculture, litografie, serigrafie e acqueforti: un excursus attraverso le estetiche e le tecniche sviluppate dai diversi movimenti artistici rappresentati in mostra. L'esposizione temporanea e il relativo catalogo, che documenta l'intera Collezione Knoblauch costituita da 153 opere, sono il frutto di un lavoro pluriennale di ricerca del Museo delle Culture, al quale hanno collaborato alcuni dei massimi esperti al mondo sull'arte aborigena contemporanea.
Il termine Dhukarr, che in lingua yolngu vuol dire “percorso”, è significativo della chiave di lettura tematica delle opere della collezione, incentrata sull'idea di un “itinerario” nell'arte aborigena contemporanea. Le 101 opere in esposizione, prodotte principalmente nel periodo tra il 1980 e oggi, rappresentano i più recenti sviluppi del movimento di arte aborigena, fiorito in diverse comunità native australiane a partire dagli anni settanta. Appropriandosi di tecniche e materiali occidentali per la creazione di forme artistiche radicate in tradizioni millenarie, gli aborigeni australiani sono entrati a pieno titolo nel mondo dell'arte contemporanea internazionale, promuovendo anche una maggior consapevolezza del valore e della vitalità della loro cultura. Il percorso espositivo è suddiviso in sei sezioni, di cui una introduttiva, quattro dedicate all'espressione artistica per area geografica (Australia centrale, Kimberley, Terra di Arnhem, isole Tiwi) e, infine, una tematica dedicata al dreaming, mitica narrazione orale sui viaggi e sulle gesta creative degli esseri ancestrali.
Il catalogo è a cura di Elisabetta Gnecchi Ruscone (collaboratrice scientifica del Museo delle Culture) e Paolo Maiullari (curatore del Museo). Si tratta del secondo volume della collana «OrientArt», che il Museo dedica, dal 2012, al rapporto fra l’arte contemporanea dell’Asia e dell’Oceania e il contesto ideologico e culturale in cui essa si muove. Le principali prospettive del percorso d’indagine sono due: mettere in luce le interazioni ideologiche dell’opera di uno o più artisti con le tradizioni nell’ambito delle quali si sono sviluppati i diversi linguaggi; esplorare, in chiave multifocale e multidisciplinare, gli elementi costitutivi dell’immaginario contemporaneo e la loro trasfigurazione nelle ragioni della creatività, a prescindere dai generi di arte con cui essa si manifesta. Il volume contiene i saggi di Elisabetta Gnecchi Ruscone, Paolo Maiullari, Arnaud Morvan, Adrian Newstead, Georges Petitjean, Franca Tamisari, Eric Venbrux.