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10 febbraio 2023 - 01 ottobre 2023, VILLA MALPENSATA, Lugano
A 120 anni dalla nascita dell’artista surrealista e collezionista svizzero Serge Brignoni, il MUSEC celebra la passione e la visionarietà di colui che, donando alla Città di Lugano oltre 650 opere di assoluto livello mondiale, portò a metà degli anni ‘80 alla nascita del Museo delle Culture.
ARTE AGLI ANTIPODI è la prima grande mostra che il MUSEC dedica interamente alla Collezione Brignoni nella nuova sede di Villa Malpensata. L’esposizione è un ulteriore tassello del lavoro condotto dal 2005, inizio della fase di rilancio del MUSEC, per realizzare pienamente il sogno di Brignoni all’origine della decisione di donare la sua collezione. L’intenzione di Brignoni era quella di far comprendere alle generazioni future quanto la scoperta delle arti etniche avesse trasformato per sempre i linguaggi delle Avanguardie, e come le opere che aveva collezionato con passione per oltre sessant’anni fossero delle fonti illustri per comprendere le trasformazioni dell’arte del ‘900.
Curata da Francesco Paolo Campione, direttore del MUSEC, l’esposizione temporanea racchiude 73 capolavori dal Sud-Est asiatico e dall’Oceania, tra cui piccole e grandi sculture, maschere, scudi, elementi architettonici che rappresentano l’eccellenza di ciascun genere e di ciascun stile. Oltre a presentare alcune opere mai esposte nella sede originaria del Museo (l’Heleneum), per la prima volta la mostra riunisce opere donate alla Città di Lugano nel 1985 a sculture del piccolo nucleo che Brignoni aveva destinato al Kunstmuseum di Berna il quale, a sua volta, lo ha ceduto al MUSEC nel 2018.
L’originalità del percorso, che si snoda nelle 13 sale dello Spazio Mostre, sui due piani nobili di Villa Malpensata, sta nell’attenzione rivolta allo “sguardo surrealista” che guidò l’artista svizzero nella costituzione della sua collezione.
Sergio (Serge) Brignoni nasce a San Simone di Vacallo il 12 ottobre 1903. Frequenta giovanissimo, nel 1919, la Kunstgewerbeschule di Berna seguendo parallelamente corsi di pittura e disegno nella scuola di Viktor Surbek. Due anni dopo si iscrive all’Accademia di Brera e poi alla Hochschule für bildende Kunst di Berlino. Nel 1923 si trasferisce a Parigi per seguire i corsi di André Lothe e inizia a farsi chiamare Serge. Nel 1926 partecipa al Salon des Indépendants e realizza la sua prima esposizione personale insieme a Joan Miró alla Galerie Odette Luce. L’incontro decisivo è quello con la cerchia di André Breton, attraverso cui si avvicina al Surrealismo. Grazie alle frequentazioni parigine Brignoni si avvicina all’arte etnica, iniziando nel 1924 a collezionare e commerciare opere d’arte dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania. La scoperta dei linguaggi figurativi delle culture semplici contribuisce all’eclettismo della sua scultura e a una ricerca pittorica di forme dai colori vivaci e contrapposti, più o meno dense, che disegnano trasparenze e sembrano immerse in un universo liquido o gassoso. Negli anni parigini diventa membro del Gruppe 33 e si ricava un certo spazio di autonomia espressiva nell’ambiente artistico parigino, specie dopo che, nel 1932, si trasferisce a Meudon con la pittrice cilena Chela (Graciela) Aranis Valdivia (1908-1996), che diventerà sua moglie nel 1935. Nel 1940, a causa della guerra, rientra in Svizzera stabilendosi prima in Ticino e poi a Berna, dedicandosi poi ininterrottamente alla produzione artistica e al collezionismo di arte etnica. Nel 1985 decide di donare la sua collezione di arte etnica alla Città di Lugano, dando così l’impulso decisivo per la creazione del Museo delle Culture che apre i battenti il 23 settembre 1989. Nel 1998 sposa in seconde nozze Marlyse Haller e si trasferisce a Zollikofen.
Serge Brignoni muore a Berna il 6 gennaio 2002.
Serge Brignoni nel suo atelier di Berna, 1975